Una guida semplice ma completa per spiegare qual è la partita iva più conveniente per un soggetto pensionato.
In questa guida andremo a trattare e descrivere la forma più conveniente di partita iva per pensionati; difatti, anche i titolari di pensione possono optare per una continuazione lavorativa in forma autonoma contestuale al percepimento dell’indennità pensionistica stessa.
La maggior parte dei pensionati interessata ad avviare un’attività in forma autonoma opta per un regime fiscale di tipo agevolato.
Attualmente l’unica forma di regime fiscale agevolato è il Regime Forfettario: questo regime nasce nel 2015 con la legge di stabilità 2014 e sostituisce definitivamente da quest’anno -2017 – l’ex regime agevolato denominato “REGIME DEI NUOVI MINIMI 5%”.
Il Regime Forfettario per i soggetti pensionati
Il regime forfettario in base all’attività svolta prevede un tetto massimo di fatturazione annua ed in base all’effettivo fatturato è l’agenzia delle entrate stessa che determina, tramite un coefficiente, il reddito imponibile sui cui andare a calcolare le imposte e i contributi dovuti dal contribuente – in questo caso dal pensionato.
Questo significa che i costi sostenuti per avviamento attività o per la gestione della stessa non concorrono all’abbattimento del reddito. Si rischia in alcuni casi che l’esborso finanziario sostenuto per determinati costi – non preso in considerazione ai fini contabili e fiscali – divenga una vera e propria perdita.
Prima di decidere di avviare un’attività con questo particolare tipo di regime è sempre bene fare una proiezione dei costi da sostenere e valutare se conveniente.
In caso di nuova attività (start up), l’aliquota imposta sostitutiva all’irpef è del 5% per i primi 3 anni di attività, mentre a partire da quarto anno, l’aliquota sale al 15%.
Diversamente, in caso di attività già avviata, l’aliquota ammonterà al 15% a decorrere dal primo anno.
Questo particolare regime agevolato permette al pensionato di emettere fatture in esenzione di iva e di ritenuta d’acconto. Concede inoltre la possibilità di applicare in fattura la rivalsa per quanto attiene la cassa previdenziale dedicata (cassa forense – INARCASSA etc.) e l’INPS per tutti coloro che non dispongono di una cassa previdenziale “ad hoc”.
Se l’importo della fattura emessa è superiore ai 77 Euro, il pensionato dovrà apporre una marca da bollo di Euro 2.00. La data della marca da bollo dovrà essere antecedente e o contestuale alla data di emissione fattura, mai successiva.
Sulla fattura emessa occorre sempre riportare la dicitura speciale relativa al regime fiscale agevolato adottato. Di seguito, specifichiamo le quattro possibili opzioni di dicitura:
- Operazione in franchigia da IVA ai sensi delle Legge 190 del 23 Dicembre 2014 art. 1 commi da 54 a 89.
- Operazione effettuata ai sensi dell’art. 1, commi da 54 a 89 della Legge n. 190/2014 – Regime forfetario.
- Il compenso non è soggetto a ritenute d’acconto ai sensi della legge 190 del 23 Dicembre 2014 art. 1 comma 67.
- Imposta di bollo assolta sull’originale.
Restano esclusi per i requisiti oggettivi tutti coloro che nell’anno precedente rispetto all’anno di apertura dell’attività autonoma abbiano percepito redditi da lavoro dipendente e o assimilato e o pensione per un importo lordo superiore a 30.000 Euro.
Restano altresì esclusi tutti coloro che procedano all’apertura di attività dai regimi iva speciali (es. agenzie viaggio, commerciante di beni usati etc.).
Partita iva per pensionati: gli inquadramenti fiscali
A seconda dell’attività svolta il pensionato può essere inquadrato nei seguenti modi:
- Come libero professionista (es. consulente – avvocato – perito – informatico etc.)
- Come ditta individuale (es. commerciante – esercente – agente di commercio etc.)
Queste due casistiche professionali sottostanno a differenti gestioni ed adempimenti.
Adempimenti per la Libera professione
- Il pensionato apre partita iva tramite compilazione e presentazione del modello aa9 12 presso una qualsiasi sede dell’Agenzia Delle Entrate oppure affidandosi ad un intermediario abilitato o ancora inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno indirizzata ad una sede qualsiasi dell’Agenzia delle Entrate. E’ importante ricordare – se si opta per il regime agevolato “forfettario” – di fleggare il quadratino dedicato inserendo il codice “2”.
- Ritornata la ricevuta di attribuzione della partita iva, la stessa risulta già attiva ed operativa.
- Non è prevista iscrizione in Camera di Commercio.
- E’ importante procedere entro 30 gg. dall’inizio attività indicato nel modello aa9 12 all’iscrizione alla gestione separata INPS che prevede il pagamento dell’aliquota contributiva solo ed esclusivamente sul reddito (reddito che viene individuato tramite il coefficiente di redditività stabilito dall’Agenzia delle Entrate in base all’attività svolta). L’aliquota contributiva prevista dalla gestione separata per i pensionati ammonta al 24% (l’art. 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilita` 2014) al comma 491 ha modificato quanto già` disposto in base al combinato dell’art. 2, comma 57 della legge 28 giugno 2012, n. 92 e dell’art. 46 bis, comma 1, lett.g), del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 134; conseguentemente, per le citate categorie, l’aliquota per il 2017, e` confermata al 24 per cento).
Adempimenti per la Ditta individuale
- Il pensionato apre partita iva obbligatoriamente tramite “ComUnica” software che invia la richiesta di apertura della nuova attività a tutti gli enti coinvolti: a) agenzia entrate b) camera di commercio c) inps d) inail (ove necessario).
- Può procedere alla “ComUnica” tramite apposite credenziali che si richiedono online oppure appoggiandosi ad un intermediario abilitato.
- E’ obbligatorio al momento dell’attivazione della nuova posizione presso la Camera di Commercio disporre di un indirizzo pec già attivo e funzionante.
- E’ previsto adempimento SCIA (pratica comunale) ove il particolare tipo di attività lo richieda.
- E’ importante procedere entro 30 gg. dall’inizio attività indicato nel modello aa9 12 all’iscrizione alla gestione commercianti/artigiani INPS che prevede il pagamento di un’aliquota fissa minimale di circa 3200 euro annui da pagarsi in 4 rate trimestrali (IVS). Questi versamenti minimi assorbono la gestione previdenziale per un reddito tra lo 0 e i 15.548.00 Euro. Oltre tale reddito è dovuta anche l’aliquota contributiva del 24%.
E’ possibile in sede di iscrizione alla gestione commercianti artigiani richiedere la riduzione del contributo minimo soggettivo del 35%. Tale richiesta va ripetuta ogni anno entro il 28 2.
Nella seguente tabella vi proponiamo in forma riassuntiva le differenze tra la libera professione e la ditta individuale per le voci evidenziate in arancione.
Voce | Libero Professionista | Ditta individuale |
Partita Iva | Modello aa9 12 | ComUnica |
Registrazione Camera di Commercio | NO | SI, obbligatoria |
Presentazione Scia | NO | Dipende da attività esercitata |
Iscrizione Inps | SI, Gestione separata 24%Oppure Cassa dedicata | SI, gestione commercianti: fissi ivs + 24% oltre reddito Euro 15.548,00 (possibilità di riduzione del 35% dei contributi minimi soggettivi) |
Apertura Pec | NO | SI, obbligatoria |
I pensionati che aderiscono al regime forfettario NON hanno obbligo di registrazione delle scritture contabili, cioè delle fatture attive emesse ai clienti.
Tuttavia hanno l’obbligo della conservazione delle stesse per poi consegnarle all’intermediario abilitato per la redazione ed invio del modello unico e il relativo stanziamento di imposte e contributi.
Pur non avendo obblighi di adempimenti infra annuali è sempre bene affidarsi ad un consulente per poter tenere d’occhio l’andamento dell’attività e assicurarsi sempre che il regime si mantenga conveniente.
E’ inoltre importante ricordare che anche se il regime forfettario in quanto agevolato non permette di detrarre in dichiarazione i costi degli oneri detraibili (es. spese mediche, interessi mutui, etc.) essendo titolari di pensione, all’interno del modello unico verranno riportati anche i redditi percepiti a titolo di pensione e le ritenute irpef operate sulla pensione stessa.
Sarà cosi possibile andare a detrarre gli oneri detraibili sulla base delle ritenute operate e recupera cosi qualche piccolo credito da utilizzare per compensare eventuali imposte e o contributi derivanti dall’attività autonoma.
Devi aprire Partita Iva? Scopri il nostro partner tecnologico Fiscozen: più economico, trasparente, sicuro e tutto online! Per scoprire il servizio clicca qui
ESAUSTUVO GRAZIE
esaustivo grazie
Non mi è chiara una cosa: se il pensionato percepisce una cospicua pensione è comunque tenuto a versare ulteriori contributi previdenziali? Se proprio deve, immagino che un giorno potrà chiedere l’integrazione dei contributi versati per adeguare la pensione?
Buongiorno grazie per averci contattato.
Se apre partita iva come libero professionista (no artigiano commerciante) non iscritto ad albo corre obbligo di iscrizione gestione separata INPS con aliquota ridotta del 24% da applicarsi su reddito imponibile. Si segnala che se non si raggiungono i 5 anni – anche non consecutivi – di versamenti gestione separata non si ha alcun implemento a livello pensionistico. In soldoni quanto versato va perso.
Se si apre come ditta individuale (artigiano commerciante) corre l’obbligo di iscrizione a gestione commercianti artigiani.
Sono previsti versamenti fissi annuali ridotti del 35% oltre che eventuale differenziale se il
Reddito imponibile supera l’importo di 15.549 euro.
Resto a disposizione per eventuali dubbi e o chiarimenti
Grazie per averci scritto
Carolina
Buongiorno, ottenendo la pensione anticipata e proseguendo l’attività come ditta individuale per 3 anni i contributi versati incrementeranno la pensione? Grazie e buon lavoro
Salve Piero, mi scuso per il grave ritardo con cui le sto rispondendo. Purtroppo a causa di cambiamenti interni negli ultimi non sono stata in grado di rispondere in modo puntuale ai nostri utenti.Qualora avesse ancora bisogno di assistenza la invito a prendere visione del nostro servizio di Consulenza via Skype 30 minuti a questo link. Una sessione dedicata per rispondere a tutte le sue esigenze.
Grazie per averci scritto,
Carolina
salve,
chiedo se possibile ulteriori informazioni, vorrei aprire con mia mamma un partita iva per commercio on line.
prende una pensione di circa 900 euro al mese.
quali sarebbero i costi e le modalita e come andrebbe a influire sulla sua pensione?
grazie dell attenzione
cordiali saluti
eugenio
Gentile Eugenio,
grazie per averci contattato!
Mi puoi specificare meglio di che tipo di commercio online si tratta?
In linea generale Ti posso intanto dire che:
– l’attività di commercio (che sia offline e o online) prevede iscrizione del contribuente alla camera di commercio in qualità di impresa (ditta individuale) e alla gestione INPS artigiani/commercianti che prevede un pagamento di un minimale fisso di circa 3.200 euro. Questo importo copre la parte previdenziale fino ad un reddito di Euro 15.548.00.
– trattandosi di nuova attività potremo chiedere la riduzione del contributo soggettivo minimo dei 3.200 euro del 35%.
– trattandosi di una pensionata, dovrà sempre dichiarare anche il reddito da attività autonoma. Il reddito da attività autonoma sommato a quello di pensione se dovesse superare un certo scaglione potrebbe maturare un’ulteriore ripresa anche sulla pensione erogata.
– il costo per l’apertura della partita iva, dell’attivazione della partita iva, dell’apertura della gestione inps / inail, della scia e degli altri adempimenti può costare sulle 400 euro + iva una tantum.
– la gestione contabile annuale invece dipende dal regime!
Se hai altre info puoi scriverci una mail a info@giovaniconlapiva.info
Grazie
Carolina
Sono un pensionato di 70 anni iscritto all’Ordine dei giornalisti, senza partita Iva. Cinque anni fa ho creato un giornale on-line regolarmente registrato in Tribunale, di cui sono unico proprietario, direttore, redattore. Finora non ho avuto alcun introito, ma ora vorrei inserirvi banner pubblicitari a pagamento.
Il mio reddito da pensione nell’ultimo anno ha superato di poco la soglia dei 30mila euro. Credo che questo mi impedisca il Regime Forfettario.
Quale sarebbe il regime adatto alla mia situazione?
Grazie cordialmente e buon lavoro.
A Nuvola
Gent.mo Dott. Nuvola,
grazie per averci scritto!
Purtroppo se il Suo reddito lordo da pensione o da lavoro subordinato supera il tetto dei 30.000, 00 (trentamila/00) purtroppo non Le è possibile usufruire del regime forfettario.
Potrebbe usufruire del regime ordinario semplificato, per intenderci il regime con gestione trimestrale dell’iva.
Tale regime a differenza del regime forfettario permette di poter portare a deduzione i costi legati all’attività e gli oneri detraibili in dichiarazione.
Se necessita di maggior informazioni non esiti a contattarci al nostro indirizzo mail dedicato info@giovaniconlapiva.info!
Cordialmente,
Carolina
Sono u n pensionato che percepisce il minimo. Ho aperto la P. IVA il 12.07 2016 come procacciatore d’affari plurimandatario. Vorrei eliminare la ritenuta d’acconto con la scelta del Regime Forfettario. Cosa mi consiglia con un reddito annuale Inps di 6.780 Euro, considerando che il cumulo dei due redditi non supera i 15.000 Euro annui.
Gentile sig. Tomassetti,
grazie per averci contattato!
Prima di poterLe dare una risposta precisa e puntuale avrei bisogno di sapere da Lei, quali e quanti costi legati all’attività autonoma sostiene durante l’anno.
Grazie,
Carolina
Sono un pensionato con reddito da pensione superiore a 30.000,00 euro
Ho aperto un B&B senza partita IVA e cioè in maniera occasionale e non imprenditoriale.
Se volessi aprire una partita IVA e quindi trasformare la mia attività che regime mi consiglia?
Grazie
Buongiorno Le consiglierei senz’altro il regime ordinario semplificato (regime fiscale che prevede liquidazione iva trimestrale).
Non potrebbe infatti utilizzare il regime forfettario in quanto percepisce redditi da pensione superiori a 30.000,00 euro lordi che determinano un criterio di esclusione da tale regime.
Le confermo comunque che il regime ordinario semplificato Le consentirebbe di portare a deduzione tutti costi inerenti l’ attività e i costi promiscui.
Inoltre Le consentirebbe di portare in detrazione oneri in dichiarazione (spese mediche – carichiamo familiari età.).
Tutto quanto sopra detto non è invece permesso dal regime forfettario.
Resto a disposizione per eventuali dubbi e o chiarimenti,
Grazie
Carolina
Buongiorno, pensionato con oltre € 30mila lordi annui, sono stato richiesto di collaborare con una azienda e pensavo di aprire una PIVA a regime agevolato come consulente, sono già al 42% come irpef, sarei estremamente penalizzato se guadagnassi altri 30.000 annui? Quali adempimenti dovrei assolvere? Grazie
Gentilissimo Luciano,
percependo una pensione per una RAL superiore a 30.000 euro annui, non può procedere con l’apertura di una partita iva regime forfettario (regime agevolato esistendo oggi).
L’unica alternativa è quella di aprire una partita iva di regime ordinario semplificato (per intenderci il regime con iva).
Se mi fornisce un’indicazione precisa del tipo di attività che dovrebbe svolgere e anche un’indicazione di eventuali costi che dovrebbe sostenere per lo svolgimento di lavoro autonomo possiamo fare una proiezione e capire se è conveniente o meno.
Resto a disposizione,
cordialmente,
Carolina
Buongiorno, una domanda.
Sono un ingegnere in pensione da tempo, ho continuato l’attività con contratti di collaborazione per cui sono iscritto alla gestione separata INPS.
In caso di apertura di partita IVA sarei obbligato ad iscrivermi all’ordine e quindi pagare i contributi alla Cassa o potrei continuare a versare i contributi alla gestione separata?
Grazie in anticipo
Buonasera,
se le mansioni che svolge non sono di natura specifica professionale (mi spiego meglio: se non espleta mansioni per cui è richiesta iscrizione ad albo), ma si limita a consulenze può non iscriversi ad albo nè ad inarcassa, ma può mantenere gestione separata Inps.
Diversamente invece è tenuto ad iscrizione albo, stipula polizza rc professionale ed iscrizione inarcassa!
Resto a disposizione per eventuali dubbi e o chiarimenti,
cordialmente
Carolina
buona sera sono pensionato impdap,percepisco 1900 euri lordi se apro una partita iva quale sarebbe più agevolata nel mio caso e che spese devo affrontare a fine anno,grazie.
Gentilissimo Antonio,
buona sera e buon anno!
Mi può dire che tipo di attività svolgerebbe con la partita iva cosi che possa farLe una proiezione precisa di costi fissi e variabili e darLe un parere preciso sull’inquadramento fiscale?
Grazie,
Carolina
buonasera
sono un pensionato di 67 anni con una pensione lorda di 32000 euro.
avrei intenzione di gestire un affittacamere.
la mia pensione subirà decurtazioni in caso di reddito aggiuntivo per la nuova attività ?
quale regime consigliate e quali saranno i contributi e le imposte da versare? quali sono i costi da poter detrarre? le attuali detrazioni (spese mediche ecc.) saranno conservate?
Grazie
Buonasera!
Grazie per averci scritto.
Innanzitutto avrei necessità di capire di che tipo di attività si tratta nello specifico.
Nel senso: affittacamere di un’unità abitativa intera oppure camere di un’unità abitativa in cui vive anche lei?
Si tratterebbe solo di affittacamere o anche di affitto dell’intera unità abitativa?
La proprietà è Sua? Quante proprietà detiene all’interno dello stesso comune?
Nel caso si renda obbligatoria l’apertura di una partita iva, disponendo Lei di una pensione superiore ai 30.000 euro lordi non puo usufruire del regime agevolato e pertanto l’unico regime che può utilizzare è quello ordinario semplificato con gestione iva trimestrale!
Prima di poterLe rispondere alle altre domande ho necessità mi specifichi con precisione l’attività 🙂
Buona serata
Carolina
Salve, sono un ingegnere meccanico con un reddito da pensione Inps, Inail e Svizzera di 27.000 euro netti. Vorrei continuare l’attività di ingegnere (consulenze, collaudo lavori, ecc) quale può essere il miglior regime fiscale da seguire ? Grazie
Gentilissimo Vincenzo buongiorno e grazie per averci scritto.
Per poterLe fornire una risposta precisa ho necessità di sapere i redditi lordi per ciascuna attività (pensione; Inail e Svizzera).
Attendo Sue,
grazie
Carolina
Buongiorno
Sono un pensionato di 66 anni con una pensione lorda di circa 45000€ annui e vorrei aprire una partirà iva come libero professionista per consulenze aziendali gestionali con una fatturazione prevista di circa 20000€ annui. È possibile avere un’ idea dei costi che comporterebbe?
Grazie
Gentilissimo Antonio,
grazie per averci scritto!
Dal momento che percepisce una pensione lorda di 45-000 Euro non può beneficiare del regime forfettario agevolato.
L’unico regime di cui può disporre è il regime ordinario semplificato (per intenderci il regime con iva trimestrale).
Le indico di seguito i costi e gli adempimenti a cui andrebbe incontro:
Il costo di Euro 600, 00 + iva forfettario include:
– domiciliazione scritture contabili;
– registrazione fatture attive, passive e ricevute;
– predisposizione liquidazione iva;
– predisposizione e inoltro al cliente del modello f24 per iva, se necessario;
– predisposizione e inoltro al cliente del modello f24 per ritenute d’acconto, se necessario;
– bilancini di verifica trimestrale;
– elaborazione ed invio modello unico completo (quadri necessari, tenendo conto anche dei cud);
– elaborazione eventuali imposte;
– predisposizione ed invio al cliente f24 imposte;
– elaborazione ed invio altri adempimenti obbligatori quali spesometro, tessera sanitaria, modello 770.
– predisposizione ed invio al cliente f24 per imu e tasi;
– gestione cassa previdenziale (comunicazione + invio mav);
– consulenza generica e specifica.
Extra costo di 70 euro annuale per i servizi di seguito riportati e per apertura partita iva e iscrizione cassa previdenziale.
http://giovaniconlapiva.info/shop/affiliazione/affiliazione-giovani-con-la-piva/
Resto a disposizione,
cordialmente,
Carolina
Salve, sono un neo pensionato e dovrei percepire un reddito di circa 26,000 € l’anno, vorrei aprire una partita iva per dei lavori a chiamata(a gettone).
Che tipo di partita iva devo aprire?
Gentilissimo sig. Natali,
di che tipo di attività si tratta? Prestazioni di tipo professionali o di tipo artigianale?
Nel caso potrebbe aprire un regime agevolato che si chiama “forfetario”. Prima però di poter fornire una consulenza ad hoc ho necessità di capire di che tipo di attività si tratta.
Resto a disposizione per eventuali dubbi e o chiarimenti,
cordialmente
Carolina
Buona sera, sono un pensionato di anni 75 e percepisco una pensione di Euro 29.000.00 lordi: Avrei l’opportunità di rimettermi in campo in qualità di consulente e di poter lavorare con alcune aziende italiane .
Ho preventivato un minimo di fatturato di 25.000,00 euro annui.
Che tipo di regime fiscale mi consigliate da intraprendere?
Gentile Roberto,
buongiorno!
Dipende se dispone di molti costi che potrebbero essere attinenti al 100% o promiscuamente all’attività (ES. affitto, macchina, carburante, software, pc etc.).
Se avesse dei costi Le consiglierei il regime ordinario semplificato, se invece non disponesse di alcun costo Le consiglierei il regime forfettario.
Magari se Le interessa mi mandi una mail a info@giovaniconlapiva.info e possiamo fare delle proiezioni!
Buona giornata
Carolina
Buona sera,sono un pensionato di anni 70 uscito dai minimi 5% il 31/12/17 dopo 5 anni,
ditta individuale codice 33.12.99.Di pensione lorda circa 22.000 euro,l’attività circa 5000.
Lavoro più che altro per passione sono vedovo .Potrebbe darmi qualche consiglio per poter continuare.
Buonasera e grazie per averci scritto 🙂
Potrebbe continuare utilizzando il regime forfettario che presuppone sempre un limite massimo di 30.000 euro di fatturato con una tassazione del 15% sul reddito imponibile. In questo caso il reddito imponibile non sarà determinato dal fatturato – i costi, ma attraverso un coefficiente di redditività. Nel caso del Suo codice ateco il coefficiente è lo 0,67.
Quindi per comprendere quale importo di tassazione versare deve comportarsi in tal modo:
* fatturato annuale (incassato) * 0,67= reddito imponibile;
* reddito imponibile * 0,15 = imposta sostitutiva da versare allo stato.
I contributi inps che versa durante l’anno a titolo di gestione commercianti artigiani sono un costo totalmente deducibile dal reddito imponibile prima di determinare l’aliquota di tassazione.
Anche in questo caso se il Suo reddito imponibile non super i 15.548 euro non deve versare contribuzione in eccedenza.
In caso superi tale importo, sull’importo in eccedenza verserà l’aliquota del 24%.
Ovviamente questo discorso ha valore se Lei non ha molti costi da portare a deduzione.
Nel caso invece avesse molti costi di gestione allora sarà necessario valutare un regime ordinario semplificato!
Se vuole avere maggiori informazioni può scriverci alla mail info@giovaniconlapiva.info
Resto a disposizione,
buona serata!
Carolina
Sono un pensionato con pensione di 1350€ mensili potrei fare lavori di incisore per circa 20000€ annui posso aprire partita iva forfettario senza pagare inps
Buonasera Agostino e grazie per averci scritto 🙂
No purtroppo anche se percepisce una pensione, è obbligatoriamente tenuto al versamento della gestione previdenziale inps.
Rispetto a chi non percepisce pensione c’è un piccolo sconto di aliquota, ma è comunque dovuta.
Se necessita di informazioni specifiche più approfondite, può inviarci una mail a info@giovaniconlapiva.info
Resto a disposizione,
Cordialmente
Carolina
Dal 2001 ho aperto una ditta individuale sezione speciale piccolo imprenditore coltivatore diretto, con partita IVA in esonero (che mi serve per la vendita di una piccola produzione di miele) oltre a lavorare prevalentemente come dipendente a tempo indeterminato. Nel 2012 sono andato in pensione mantenendo l’impresa individuale e partita IVA, avrei dovuto aprire una posizione presso l’INPS e pagare i contributi ?
Gentile Ernesto si assolutamente.
Non essendo più assunto avresti dovuto aprire una posizione artigiani commercianti presso Inps.
Il Tuo commercialista non Ti ha avvisato?
Resto a disposizione,
Carolina
Nel Novembre 2016, dietro indicazione del mio commercialista, è stata aperta una partita IVA semplificata come ditta individuale, con codice 749093 (Altre attività di consulenza tecnica NCA), aprendo presso INPS la posizione previdenziale come gestione separata..
Leggendo quanto scritto sopra invece il codice sembrerebbe più appropriato come Libero Professionista. E’ corretto?…in questo caso, cosa posso fare?
Sia nel 2015 che nel 2016, essendo in mobilità, il mio reddito è stato inferiore a € 30.000.
Nel 2017 sono andato in pensione, con un reddito nell’anno ben superiore a € 30.000, ed inoltre ho emesso fatture con la partita IVA per € 26.000 + 5.720 di IVA.
Non avendo superato lo scorso anno € 30.000 con la partita IVA (e non prevedendo di superarli quest’anno), vorrei quest’anno passare al regime forfettario.
E’ corretto farlo?…oppure è in conflitto con il mio reddito totale del 2017?
Grazie e cordiali saluti.
Gentile Maurizio,
se Lei ha aperto una ditta individuale deve per forza essere iscritto in camera di commercio e all’inps con gestione commercianti artigiani.
Se invece Lei è iscritto alla gestione separata Inps significa che NON è una ditta individuale, bensì un libero professionista iscritto correttamente a gestione separata.
Per poter usufruire del regime forfettario, il suo Reddito Lordo da pensione deve essere inferiore a 30.000 euro annue (controllare la CU) e il suo fatturato con il regime forfettario deve essere inferiore ai 30.000.
Tuttavia prima di fare una variazione di regime mi farei fare delle proiezioni per capire se è piu conveniente il regime che ha adesso (magari nessuno Le ha mai consigliato quali costi scaricare) oppure il regime forfettario.
Tenga poi conto che il regime forfettario in prosecuzione di attività non è al 5% ma al 15% come tassazione.
Resto a disposizione,
cordialmente
Carolina
Buona sera
Sono andato in pensione nel 2015 con la totalizzazione, percepisco una pensione lorda di € 1500circa. Vorrei aprire una partita iva come consulente un un reddito annuo di circa €10000,00, cosa mi consiglia di fare.
La ringrazio anticipatamente
Gentile Pietro,
Le consiglio senz’altro – avendo Lei un reddito da pensione inferiore ai 30.000 euro – un regime fiscale chiamato forfettario che Le consente di pagare una tassazione agevolata del 5% sul reddito imponibile.
Immagino che quando parla di reddito annuo, intenda un fatturato annuo, corretto?
In quanto consulente si inquadra come libero professionista e pertanto versa imposte (5%) e contributi (26%) solo sul reddito imponibile.
Resto a disposizione,
cordialmente
Carolina
Gentile D.ssa Casolo,
Sono un pensionato che percepisce una pensione annua lorda di 41.000 euro.
Premetto che la mia richiesta non è per avidità di denaro ma per pura passione e per rimanere in attività in qualcosa che so fare molto bene e soprattutto coronare il sogno della mia vita che per vari motivi non ho potuto reazlizzare: Svolgere l’attivita di fotografo freeelance, senza studio, realizzando servizi fotografici in proprio rivendendoli a giornali, riviste e privati.
Posso richiedere la p.iva e inquadrarmi come libero professionista? ed eventualmente quale è l’iter da seguire – pro e contro ?
Così facendo la mia attuale pensione che è francamente una bella pensione, potrebbe essere ridotta, intaccata o in qualche maniera compromessa?
Grazie
Gentile Daniel,
buongiorno e grazie per averci contattato 🙂
Dunque Ti confermo che è possibile aprire partita iva in regime fiscale ordinario semplificato (per intenderci il regime con iva) inquadrato come libero professionista!
Avendo Tu una pensione più alta di 30.000 euro lordi non puoi richiedere infatti l’inclusione per i regimi forfettari cioè i regimi fiscali agevolati che consentono una riduzione dell’aliquota di tassazione.
Essere un libero professionista inquadrato fiscalmente e previdenzialmente significa che NON hai costi fissi di gestione previdenziale o di tassazione, ma versi imposte e contributi solo in sede di dichiarazione e sul reddito imponibile maturato.
L’aliquota di tassazione delle imposte varia rispetto allo scaglione di reddito. Mentre l’aliquota contributiva rimane la medesima.
La Tua pensione potrebbe essere leggermente intaccata se la somma del reddito da piva già tassato e quello da pensione già tassata superasse un certo scaglione di reddito. A quel punto potrebbe essere applicato un conguaglio.
Se necessiti di maggiori informazioni scrivimi direttamente all’indirizzo mail info@giovaniconlapiva.info!
Resto a disposizione
Carolina
————————————-
PROBLEMATICHE
X
PROFESSIONISTA NON ISCRITTO A INARCASSA, MA ISCRITTO ALLA GESTIONE
SEPARATA INPS
————————————-
SITUAZIONE
Data di nascita 27-09-1952
ex dipendente comunale [Ente Locale]: tecnico (geometra)
pensionato regolarmente dall’1.11.2017
(x raggiunti requisiti di legge: 42 anni e 10 mesi, legge Fornero)
Cassa Previdenza ex Inpdap, ora Inps
reddito annuo 2017 superiore a € 30.000
iscrizione all’Albo dei Geometri – anno 2018
————————————-
CONDIZIONI
desiderando di voler continuare a lavorare
come geometra libero professionista,
in maniera saltuaria e prevedendo di superare nell’anno 2018
redditi maggiori di €.5.000
Osservazioni:
1. Non risulta possibile il regime forfettario in quanto il reddito lordo annuo di pensione supera € 30.000
2. Non risulta possibile la prestazione occasionale in quanto l’onorario supera € 5.000 (o perlomeno risulta possibile solo fino al raggiungimento della somma di € 5.000)
————————————-
QUESITI
Domanda:
1
essendo pensionato, anziché iscrivermi alla Cassa Geometri,
posso optare x la Gestione Separata presso l’Inps
con aliquota contributiva al 24% ?
2
nel caso specifico risulta obbligatorio aprire la partita iva?
3
Nell’emettere una fattura,
se in possesso di partita Iva,
essendo iscritto solo alla Gestione Separata e non alla Cassa Geometri,
oltre al contributo integrativo del 4% della Gestione separata,
occorre inserire anche il contributo integrativo del 5% alla Cassa Geometri?
4
Secondo il quesito di cui al punto 3, risulterebbero ben formulate le fatture così come seguono?
PROFESSIONISTA NON ISCRITTO A INARCASSA (ISCRITTO ALLA GESTIONE
SEPARATA INPS)
Fattura a committente con Codice Fiscale
1) Onorario € 1000,00
2) Contributo Gestione Separata INPS 4% su 1) (€ 1000,00): € 40,00
3) Contributo Integrativo Inarcassa 4% su 1) + 2) (€ 1040,00): € 41,60
4) I.V.A. 20 % su 1)+2)+3) (€ 1081,60): € 216,32
5) Totale Documento: € 1297,92
6) Netto a pagare: € 1297,92
Fattura a committente con Partita I.V.A.
1) Onorario € 1000,00
2) Contributo Gestione Separata INPS 4% su 1) (€ 1000,00): € 40,00
3) Contributo Integrativo Inarcassa 4% su 1)+2) (€ 1040,00): € 41,60
4) I.V.A. 20 % su 1)+2)+3) (€ 1081,60): € 216,32
5) Totale Documento: € 1297,92
6) Ritenuta dʼacconto 20% su 1)+2) (€ 1040,00): € 208,00
7) Netto a pagare 5)-6): € 1089,92
Fattura a soggetto esentato dal contributo integrativo (ingegnere, architetto, etc.)
1) Onorario € 1000,00
2) Contributo Gestione Separata INPS 4% su 1) (€ 1000,00): € 40,00
3) I.V.A. 20 % su 1)+2) (€ 1040,00): € 208,00
4) Totale Documento: € 1248,00
5) Ritenuta dʼacconto (20% su € 1040,00): € 208,00
6) Netto a pagare 4)-5): € 1040,00
5
Nelle fatture esemplificate di cui sopra,
il Contributo Gestione Separata INPS 4% sull’onorario
a) è un contributo a parte?
b) o va a detrarsi dall’acconto (entro il 30 giugno di ogni anno) e dal saldo (entro il 30 novebre di ogni anno)?
c) si paga separatamente?
————————————-
Salve Giuseppe, mi dispiace molto per l’estremo ritardo con cui sto rispondendo. Purtroppo a causa di importanti cambiamenti interni alla nostra realtà non sono stata in grado di rispondere puntualmente ai commenti dei nostri utenti negli ultimi mesi. Se avesse ancora bisogno di assistenza la invito a prendere visione del nostro servizio di Consulenza via Skype 30 minuti a questo link. Una sessione dedicata per rispondere a tutte le sue esigenze.
Grazie per averci scritto,
Carolina
Sono un pensionato di 76 anni e percepisco una pensione di 1300 lordi.
Credo che in questo anno possa incassare più di 5000 euro e , se prima facevo una provvigione occasionale con ritenuta del 20%,adesso con la nuova finanziaria cosa devo fare?
La mi attività è quella del consulente di contatto con fornitori esteri.
Come devo procedere
Grazie
Gentile Marzio,
quest’anno sono variate le normative, per cui se lavora con un medesimo committente, il tetto massimo delle prestazioni occasionali è di 2500 euro lorde da cui scorporare ritenuta.
Il totale di 5000 euro lorde annue persiste, ma in caso di monocommittenza è fissato a 2500 euro lorde.
Dato il Suo reddito lordo di pensione se volesse aprire partita iva potrebbe procedere utilizzando un regime fiscale chiamato forfettario che prevede una tassazione agevolata del 5% sul reddito imponibile.
Resto a disposizione,
cordialità
Carolina
Buongiorno, sono un medico in pensione, ex P.Iva (annullata da poco).
Vorrei rinnovarla nel modo piu convenienti, per possibili prestazioni sporadiche. Grazie, attendo un gentile parere.
Gentile Francesco,
se il Suo reddito lordo da pensione è inferiore ai 30.000 euro annui, è possibile aprire una partita iva in regime fiscale forfettario che è agevolato.
Tuttavia essendo la Sua una prosecuzione di attività già svolta, non godrà dell’aliquota del 5%, ma quella del 15% da calcolarsi sul reddito imponibile.
Se invece il Suo reddito lordo da pensione è superiore potrà aprire partita iva solo con il regime ordinario semplificato. Non prevede alcuna agevolazione e la tassazione è effettuata in base allo scaglione di reddito imponibile.
Resto a disposizione,
cordialità
Ottima rubrica. Ho sentito che da pensionato, iscrivendomi da artigiano edile ditta: piccola impresa a statuto speciale NON pago Inps ma solo Inail. E’ vero? Da quel che ho letto NON mi pare. Grazie
Gentilissimo Severo,
purtroppo da pensionato è comunque tenuto al versamento dei contributi fissi IVS (circa 3.800 euro annui). Tali rate fisse assorbono un reddito imponibile fino a 15.548.00. Oltre si è tenuti a versare anche l’aliquota del 24% sul reddito in eccedenza.
E’ possibile in caso di nuova attività richiedere uno sconto del 35% sulle rate fisse.
Resto a disposizione,
Cordialmente
Carolina
buongiorno sono un pensionato di 67 anni compiuti a aprile con un pensione di 930.00 al mese vorrei aprire un attività commerciale nei mercati ambulanti vorrei sapere quanto devo pagare all’anno in totale grazie infinite
Buongiorno, dovrebbe specificarmi se intende aprire una attività ambulante con sede fissa o itinerante, grazie, Carolina
Ouardi buona sera vorrei aprire una partita Iva per commerciante nei mercati ambulanti vendere vestiti itinerante vorrei anche sapere se devo pagare le tasse anche per il mio stipendio di pensione di 930 euro al mese molte grazie
buongiorno,sono una pensionata ultrasettantenne sono in possesso del REC .Vorrei aprire una attività di commercio ambulante di tipo B,per dare una opportunità di lavoro a mio genero disoccupato da anni.può consigliarmi gentilmente che tipo di regime adottare e che tipo di impresa adottare?al fine di poter beneficiare di tutte le riduzioni possibili,visto che ho una pensione sociale minima e quindi con poche risorse economiche.Attività che consisterebbe in uno street-food e mio genero sarebbe un coadiuvante,sa dirmi che adempimenti dovrà seguire o se è possibile qualche formula diversa per lui più conveniente?Sò di aver chiesto molte cose ma spero che lei aiutarmi,nel frattempo la ringrazio. Dora
Gentile Dora,
grazie per averci scritto 🙂
Possedendo Lei il REC Le consiglio di far aprire l’attività a Suo genero concedendo i Suoi requisiti professionali per la presentazione della Scia.
In questo modo non avrà problemi per quanto concerne la Sua pensione (eventuali riduzioni) e soprattutto Suo genero potrà essere il titolare diretto dell’attività e non dovrà essere inquadrato come un coadiuvante che ha un costo elevato ed inoltre in alcuni casi – la parentela – non permette di dedurre il costo della coadiuvazione.
Le consiglio, prima di scegliere il regime fiscale da adottare, di valutare quali sono i costi di start up (cioè avviamento dell’impresa) da sostenere.
In molti casi infatti chi deve sostenere molti costi non ha vantaggio ad utilizzare il regime forfetario (regime che permette di godere di una tassazione agevolata) in quanto non può dedurre i costi e gli oneri detraibili. Perciò è sempre importante fare una verifica di quanto effettivamente sia più conveniente tra un regime ed un altro utilizzando un business plan.
Sicuramente Suo genero una volta stabilito di voler procedere all’apertura di un’attività di street food dovrà:
– verificare i requisiti professionali / morali per svolgere l’attività scelta;
– verificare i requisiti ASL e sicurezza lavoro;
– verificare disponibilità della licenza per capire dove potersi spostare con lo street food;
– aprire partita iva / iscrizione camera di commercio / gestione commercianti artigiani inps / inail (solitamente ci si rivolge ad un professionista);
– apertura pec;
– compilazione e presentazione SCIA (solitamente ci si rivolge ad un professionista).
Se necessita di maggiori informazioni può acquistare il servizio di consulenza skype o telefonica al costo di 30, 00 Euro!
Le auguro buona giornata e buon lavoro,
Carolina
Buongiorno, il 30 di aprile 2018 finirò di lavorare( ho gia dato le dimissioni e fatto domanda di pensione) ed il 1 maggio andrò in pensione, l’azienda chimica mi per cui lavoro però avrebbe bisogno che prolungassi la mia presenza per tutto il mese di maggio, come posso fare?
Cordiali saluti e molte grazie
Ciao Salvatore, mi scuso per il grave ritardo con cui ti sto rispondendo. Purtroppo a causa di cambiamenti interni negli ultimi non sono stata in grado di rispondere in modo puntuale ai nostri utenti. Immagino che avrai già ottenuto risposta in merito al tuo quesito, qualora avessi nuovi dubbi non esitare a contattarci, risponderemo tempestivamente.
Grazie per averci scritto,
Carolina
Gentile Carolina,
sono un pensionato con reddito lordo annuo di circa 45.000 euro. Vorrei intraprendere una nuova attività come accompagnatore turistico presso una agenzia di viaggi con una previsione di fatturazione di circa 10/12.000 euro annui. Mi è stato detto che per questa attività il codice ateco è 799020. Consapevole di non poter usufruire del regime agevolato forfettario, avrei bisogno di capire a che livello di tassazione sarei portato e se la mia pensione verrebbe in qualche modo intaccata.
Qualcuno mi ha detto che mi conviene restarmene a casa, spero non sia così.
La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità.
Ciao Andrea, scusa la risposta tardiva, ma il periodo delle scadenze fiscali è stato molto denso!
Purtroppo mi duole dirti che ha ragione chi ti ha consigliato in tal senso.
Infatti dovendo aprire con un regime fiscale ordinario semplificato e non con un regime agevolato come il forfettario, il problema è che i due redditi (da pensione e da partita iva) si sommano e rischi di subire un conguaglio sulla pensione.
Se vuoi scrivermi a info@giovaniconlapiva.info posso farti due proeizioni.
A presto,
Carolina
Buongiorno, un ottimo blog che brilla per chiarezza e praticità delle risposte. Complimenti!
Sono un neo-pensionato – con pensione che supera i fatidici 30.000 euro lordi – e sto valutando se intraprendere un’ attività professionale che, almeno all’ inizio sarà di procacciamento di affari per pacchetti software industriali prodotti da ditte straniere.
Questi pacchetti verranno fatturati direttamente dai produttori ai clienti, mentre io fatturerei la mia provvigione ai produttori , che sono principalmente in Francia e negli Stati Uniti.
Le mie domande sono:
1) mi basta aprire una partita IVA ” normale” come procacciatore di affari, o dato che le mie fatture saranno tutte destinate all’ estero, devo prevedere anche altri adempimenti?
2) se lavorassi solo per clienti americani (esenzione IVA?) potrei fare a meno della partita IVA?
Grazie in anticipo!
Paolo
Ciao Paolo!Scusa la risposta tardiva, ma il periodo delle scadenze fiscali è stato molto denso!
Mi sai dire indicativamente che tipo di volume d’affari (in base alle tue provvigioni) avresti stimato?
Cosi posso darti una consulenza più specifica!
A presto,
Carolina
Buongiorno Carolina le prospetto il mio caso per sapere se posso riaprire una attività di consulenza informatica in italia per poter arrivare ad una totalizzazione tra contributi italiani e francesi di 20 anni( Mi mancano circa 3 anni e mezzo) Sono cittadino italiano ma residente il Francia e percepisco una piccola pensione.Come pensionato francese non ho più la possibilità di maturare anni validi per la pensione in quanto la legge francese considera i contributi eventuali versati in Francia come lavoratore indipendente come versati a fondo perduto. Aprendo una attività in Italia potrei completare i 20 anni di totalizzazione e prendere anche una pensione italian pro rata.
Una volta completati i 3 anni e mezzo la pensione italiana sarebbe comunque di piccolo importo perciò l operazione per arrvare alla pensione e uscire dallo stato di contribuente silente dovrebbe non essere troppo onerosa .Pensa che ci sia una soluzione di questo tipo?
La ringrazio se vorrà darmi una gentile risposta e le auguro una buona serata. Paolo
Ciao Paolo, scusa la risposta tardiva, ma il periodo delle scadenze fiscali è stato molto denso!
Purtroppo le uniche soluzioni poco impegnative e che porterebbero a compimento la tua “misson” sono legate all’apertura di una partita iva personale italiana con una gestione separata. Purtroppo però essendo residente in Francia non ti è possibile aprirla.
Tu sei dotato di pin inps italiano?
A presto,
Carolina
Sono in pensione dal 1/2/2018. Vorrei aprire un partita iva in regime forfettario. Per il limite del reddito di 30.000 euro devo considerare il reddito presunto da pensionato del 2018 ( da febbraio a dicembre) + il reddito da dipendente di gennaio 2018 ? Oppure il reddito da dipendente del 2017 ? Grazie
Ciao Roberto, per accedere al regime fiscale forfettario quindi con tassazione ridotta, non devi superare il reddito lordo da pensione di Euro 30.000, 00 e poi potrai fatturare altri 30.000, 00 euro di tetto massimo con la partita iva.
Devi valutare anche il reddito del 2017 se lo stesso è confluito nel 2018. Se invece è terminato nel 2017 non ci sono problemi!
Se ti fa piacere puoi registrarti gratuitamente al seguente link e sarà mio piacere contattarti senza impegno per spiegarti tutto 🙂
https://www.fiscozen.it/?coupon=GIOVANI50
A presto,
Staff #giovaniconlapiva!
buona sera sono un pensionato anni 69 percepisco una pensione contributiva di euro 510 mensile e un assegno sociale di euro 440 mensile . sono un falegname vorrei aprire la partita iva. gentilmente un vostro consiglio , mi vanno a revocare assegno sociale?. devo pagare inps in quale percentuale grazie per la vostra disponibilità distinti saluti
Salve Giuseppe, mi scusi per il grave ritardo con cui le sto rispondendo. Purtroppo a causa di cambiamenti interni, negli ultimi mesi non mi è stato possibile rispondere in modo puntuale ai commenti dei nostri utenti. Quanto alla sua esigenza, se avesse ancora bisogno di assistenza, la invito a prendere visione del nostro servizio Consulenza Skype 30 minuti a questo link. Una sessione di consulenza dedicata per affrontare tutti i suoi quesiti.
Grazie per averci scritto,
Carolina
Buongiorno Carolina,
mi chiamo Giovanni e desidererei alcuni chiarimenti sulla compatibilità tra la mia pensione per infermità e l’apertura di una partita iva. Vengo ai fatti. Da circa due anni sono in pensione perché dichiarato non idoneo per motivi di salute allo specifico servizio nella Polizia di Stato, dove ho lavorato per oltre 34 anni.
Cio premesso, considerato che attualmente percepisco una pensione annua lorda pari a 26.700 euro circa, vorrei sapere innanzitutto se posso aprire una partita iva, ed in caso affermativo quali decurtazioni subirà la mia pensione se dovessi decidere di svolgere la libera professione.
La ringrazio in anticipo e Le auguro buona giornata.
Giovanni
Salve Giovanni, mi scuso per il grave ritardo con cui le rispondo. Purtroppo negli ultimi mesi, causa importanti cambiamenti interni, non mi è stato possibile dare pronta risposta ai nostra utenti. La invito, se avesse ancora bisogno di assistenza, a visitare il nostro servizio Consulenza Skype 30 minuti a questo link. Una consulenza personale per rispondere a tutti i suoi quesiti.
Grazie per averci contattato,
Carolina
Buongiorno Carolina, sono una Fisioterapista in pensione dopo aver sempre lavorato nelle ULSS. Amo troppo la mia professione, e vorrei lavorare ancora, privatamente, ma per poche ore alla settimana. La mia pensione anche lorda è inferiore ai 30.000 euro l’anno. Vorrei lavorare non più di 12 ore settimanali, anche meno. Mi conviene, o vado in perdita per via di spese di apertura, e adempimenti di vario tipo?? – Grazie, attendo con trepidazione la risposta. Buon agosto – Lucia
Ciao Lucia,
mi devi scusare per la risposta tardiva, ma eravamo in ferie!
Perdonaci!
Certo posso aiutarti ad aprire partita iva in regime fiscale forfettario con buoni ricavi e tasse ridotte 🙂
Se ti va iscriviti gratuitamente a questo link cosi che ti possa contattare telefonicamente senza impegno e spiegarti tutto!
https://www.fiscozen.it/?coupon=GIOVANI50
A presto, un abbraccio
Carolina
Staff #giovaniconlapiva!
Gent.ma Carolina,
sono un pensionato Inps con reddito da pensione superiore ai 30.000€ lordi. Da tempo collaboro con una Compagnia Assicurativa con contratto libero professionale di tipo occasionale. (Da tempo mi vengono accreditati i compensi provvigionali con la ritenuta d’acconto dell’11,50%). Adesso mi viene richiesto di richiedere la Partita Iva come un Account di produzione. Prevedo che il mio compenso medio mensile possa aggirasi al massimo intorno agli 800/1.200€ mensili. Non rientrando nel regime forfettario, sarà conveniente procedere alla iscrizione, anche considerando la detraibilità dei costi, la deducibilità, ma anche i contributi Inps da versare? Ho 69 anni. Grazie per la risposta. Fiorenzo
Ciao Fiorenzo 🙂
grazie per averci scritto!
Innanzitutto occorre capire se intendono iscriverti come collaboratore /produttore iscritto al RUI sezione E, oppure come subagente iscritto al RUI sezione E o C.
Sai darmi una stima dei costi che sostieni?
Esempio:
costo locazione abitazione;
utenze abitazione;
cellulare;
benzina;
auto;
cellulare;
internet;
software;
carichi familiari?
In questo modo posso darti un parere puntuale!
a presto,
Carolina
Staff #giovaniconlapiva!
Gent.ma Carolina,
in riferimento alla richiesta che mi ha inviato, Le specifico quanto segue:
L’iscrizione che la Compagnia assicurativa richiede è Produttore/Collaboratore con iscrizione al RUI Sez. E. I costi (globali?)che sto sostenendo sono più o meno quelli di tutte le famiglie:
-800€ di mutuo ipotecario per acquisto prima casa.
– 350/400 mens. € di utenze ordinarie (riscaldam./luce/telefonia/rifiuti/tv/acqua..ecc.)
-160€ mens. di benzina/gasolio.
-100€ media mensile per event.ripar./manutenzione auto.
-20€ mens. di cellulare.
– alimenti mensili all’ex coniuge : 800€
Buon giorno sono una neo pensionata ho 56 anni. Operaraia vorrei continuare il mio lavoro da libera professionista pero aprendo una partita iva il reddito da pensione non supera i 15 mila euro cosa. Mi consiglia quali sono i costi finali quante tasse totali devo pagare grazie
Ciao Silvana, grazie per averci scritto!
Dato che la tua pensione prevede un reddito entro i 15.000,00 Euro quindi al di sotto della soglia dei 30.000,00 Euro lordi, puoi utilizzare un regime fiscale forfettario 🙂 che ti permette di avere una tassazione ridotta e di non sommare i redditi da pensione e dipendente!
Se ti fa piacere puoi registrarti gratuitamente a questo link di seguito e ti contatterò senza impegno per spiegarti tutto e farti qualche proiezione di ricavi e tasse!
https://www.fiscozen.it/?coupon=GIOVANI50
Buonaserata,
Carolina
Staff #giovaniconlapiva!
Buongiorno, sono un pensionato ex Inpdap e percepisco una pensione di 1800 euro netti al mese. vorrei entrare nel mondo della vendita on line (amazon) ma vorrei sapere, prima di tutto se eventuali guadagni comporterebbero una diminuzione della mia pensione e cmq se andrebbe bene una partita iva in regime forfettario con ditta individuale. grazie mille
Salve Angelo, sono molto dispiaciuta di rispondere solo ora al tuo quesito. Importanti cambiamenti interni alla nostra realtà non mi hanno permesso di dare risposte tempestive agli utenti negli ultimi mesi. Se hai ancora necessità di ricevere informazioni ti invito a prendere visione del nostro servizio di Consulenza via Skype 30 minuti a questo link, una sessione personale di consulenza durante la quale rispondere a tutte le tue esigenze. Nel frattempo ti segnalo un nostro articolo relativo alla vendita online e a come inquadrarsi fiscalmente, lo puoi leggere qui.
Grazie per averci scritto,
Carolina
Sono un pensionato con un reddito superiore ai famosi 30.000€. Una ditta con sede a Londra mi chiede di tenere dei corsi di formazione, in generale in vari paesi d’Europa e solo saltuariamente in Italia; non prevedo forti redditi perché non voglio caricarmi di impegni. Quale forma mi consigliate? Grazie e complimenti per la chiarezza
Buongiorno Pino, mi scuso per il ritardo con cui rispondo. Causa importanti cambiamenti interni non ho potuto soddisfare le richieste degli utenti in modo puntuale. Per quanto riguarda il suo quesito la invito a visitare il sito di Fiscozen, nostro partner tecnologico per la gestione di partita iva regime forfettario e semplificato, a questo link in calce alla pagina è presente un form per entrare in contatto – senza impegno – con un consulente a cui potrà rivolgere tutti i suoi quesiti.
Grazie per averci contattato.
Carolina
Sono un medico con pensione superiore a trentamila euro annui. Ho un’attività libero professionale minima di consulenze ambulatoriali, e gestisco un blog di informazioni e consulti on line gratuiti con possibilità anche di consulenze on line private.Ho la partita IVA ma esente da dichiarazione in quanto attività medica. In passato ero nel regime dei minimi, quindi senza obbligo di registri incassi e spese, ecc. Vorrei sapere ora come devo comportarmi per continuare l’attività (specialista ambulatoriale, senza beni strumentali) che svolgo più che altro per passione e passatempo.
Buongiorno Gianni, mi scusi per il ritardo con cui rispondo. Causa importanti cambiamenti interni non ho potuto soddisfare le richieste degli utenti in modo puntuale. Per la sua richiesta la invito a visitare il sito di Fiscozen, nostro partner tecnologico per la gestione di partita iva regime forfettario e semplificato, a questo link in calce alla pagina è presente un form per entrare in contatto – senza impegno – con un consulente a cui potrà rivolgere tutti i suoi quesiti.
Grazie per averci contattato.
Carolina
Buongiorno,
sono un pensionato di 67 anni con reddito da pensione di €. 50.000,00.
Mi hanno proposto di rientrare in azienda, con partita iva.
il mio compenso dovrebbe aggiararsi su €.2.000,00/mese.
Le spese che dovrò sostenere non sono eccesive dato che resto in sede.
Quale regime fiscale mi consigliate e a quanto si posizionerà circa il mio compenso netto?
Grazie
Buongiorno Franco, chiedo scusa per il ritardo con cui le sto rispondendo. Importanti cambiamenti interni non mi hanno permesso negli ultimi mesi di essere puntuale nel rispondere ai quesiti dei nostri utenti. Quanto alla sua domanda la invito a visitare il sito di Fiscozen, nostro partner tecnologico per la gestione (completamente online) di regime forfettario e regime semplificato. Cliccando questo link potrà visitare il sito e attraverso apposito form in calce alla pagina potrà dialogare con un esperto.
Grazie per averci scritto,
Carolina
Salve, complimenti per la chiara competenza. Una domanda: titolare di pensione statale superiore a 30.000 euro netti annui, avendo superato – per mera gratificazione personale – l’esame di abilitazione all’esercizio della professione forense ma senza alcuna reale intenzione di aprire uno studio né quindi di esercitare concretamente la professione, in caso di iscrizione all’Albo (ma, ripeto, senza esercitare) si è comunque soggetti ad oneri particolari? Grazie.
Salve e grazie molte del complimento!
Mi scuso profondamente per il grave ritardo con cui rispondo alla sua domanda. Purtroppo in questi ultimi mesi importanti cambiamenti interni non ci hanno permesso di gestire le richieste dei nostri utenti secondo i nostri standard. Per poter dare una risposta esaustiva alle sue richieste, la invito a prendere visione del nostro servizio di Consulenza via Skype 30 minuti a questo link
Grazie per averci scritto,
Carolina
salve,
Ho 73 anni e sono pensionato inps.
Reddito lordo meno di 30.000.
In un mercato vorrei prendere un box per
svolgere l’attivita’ di Poste Private in Franchising.
Che regime mi consigna e quale codice di P.IVA
utilizzare. Inoltre se pago l’inps come commerciante
la pensione integrativa la prendo sempre dopo 5 anni
di versamenti?
Grazie e cordiali saluti
Buongiorno Giuseppe, mi dispiace molto se rispondo solo ora ma negli ultimi mesi siamo stati assorbiti da importanti cambiamenti interni e nuovi aggiornamenti di materia. Se posso ancora esserle utile al fine di analizzare la sua posizione e darle risposte la invito a prendere visione del nostro servizio di consulenza Skype 30 minuti a questo link oppure può visionare il sito Fiscozen, nostro partner tecnologico per la gestione di partite iva regime forfettario e regime semplificato, cliccando questo link. Una volta sul sito è possibile prendere contatto con un esperto attraverso l’apposito form.
Grazie per averci scritto.
Carolina
Sono uno chef di cucina in pensione con un reddito inferiore ai 30,000€ annui vorrei aprire un laboratorio di pasta fresca e gastronomia con vendita al dettaglio cosa devo fare per essere in regola? Grazie per l’attenzione.
Buongiorno Paolo, mi scuso se rispondo solo ora a questo commento. Purtroppo nuova manovra fiscale ed introduzione della fatturazione elettronica ci hanno completamente assorbito. Per poter valutare la tua posizione e fornirti indicazioni adeguate, ti invito a visionare il nostro servizio di consulenza via Skype di 30 minuti a questo link.
Grazie per averci scritto,
Carolina
sono penionato da 15 anni con pensione di ottocento mensile piu tredicesima e quattordicesima. mio figlio in grande difficolta anche per effetto ponte Morandi prende in considerazione di lasciare l;attivita artigianale al sottoscritto per non perdere il poco lavoro rimasto. essendo io in grado di rilevare e avendo i titoli per farlo odontotecnici ma usufruendo di cure mensili costose perdo l’esenzione[duemila euro mensili] oltre tutti gli adempimenti previsti per tale operazione cosa mi consigliate saluti Brighenti
Buongiorno Walter,
mi dispiace per il ritardo nella risposta.Siamo stati completamente assorbiti dalla nuova manovra fiscale in concomitanza con le festività e l’introduzione della fatturazione elettronica. Per poter considerare nel dettaglio la tua posizione e darti delle risposte adeguate, ti invito a visionare il nostro servizio di consulenza via Skype di 30 minuti che trovi a questo link.
Grazie per averci scritto!
Carolina
Gent.ma Carolina,
sono un pensionato Inps con reddito da pensione superiore ai 30.000€ lordi. Vorrei collaborare con una Compagnia Assicurativa con contratto libero professionale di tipo occasionale. (con compensi di provvigioni con la ritenuta d’acconto dell’11,50%). dovrei richiedere la Partita Iva come un Account di produzione?. Prevedo che il mio compenso medio mensile possa aggirasi al massimo intorno agli 200/1000€ mensili. Non rientrando nel regime forfettario, sarà conveniente procedere alla iscrizione, anche considerando la detraibilità dei costi, la deducibilità, ma anche i contributi Inps da versare? Ho 57 anni.
Innanzitutto occorre capire se intendono iscriverti come collaboratore /produttore iscritto al RUI sezione E, oppure come subagente iscritto al RUI sezione E o C.
Sai darmi una stima dei costi che sostieni?
Esempio:
costo locazione ufficio/abitazione 300€;
utenze abitazione/uffico tel. 200 € bimestre ;
cellulare 30€ mensile;
gasolio 200€ mensile;
auto manutenzione 3000€ annui, costo auto 35000;
Grazie per la risposta
Buongiorno Rosario,
per darti assistenza, ti invito a visitare il sito di Fiscozen, nostro partner tecnologico per la gestione di partita iva regime forfettario e regime semplificato, a questo link. In calce alla pagina trovi un form per entrare in contatto – senza impegno – con un esperto.
Grazie per averci scritto,
Carolina
Salve, mi chiamo Gaetano.
Sono pensionato (ex INPDAI) dal 2007 con un reddito da pensione superiore ai 45.000,00 euro. Sono prossimo ad accettare un incarico professionale, come consulente informatico e organizzativo, per un compenso complessivo inferiore ai 30.000,00 l’anno. Preciso che non sono iscritto ad alcun albo professionale e che dal ricevimento della pensione non ho mai svolto attività producenti reddito da lavoro né autonomo né da lavoro dipendente.
Vorrei conoscere quali obblighi fiscali e contributivi che dovrei rispettare ed inoltre a quali costi fiscali e contributivi andrei incontro. La mia pensione attuale subirà una riduzione? e se si in quale percentuale?
Quali altre spese dovrei affrontare? commercialista? e cos’altro?
Quali spese per lo svolgimento dell’attività professionale potrei detrarre (es.: acquisto computer?, prodotti software?, telefoni cellulari, auto/moto veicoli?, pranzi/cene rappresentanza?, ecc.)
Ove fosse possibile desidererei avere un vostro parere sulla convenienza economica ad iniziare l’attività
Buongiorno Gaetano,
per darti assistenza, ti invito a visitare il sito di Fiscozen, nostro partner tecnologico per la gestione di partita iva regime forfettario e regime semplificato, a questo link. In calce alla pagina trovi un form per entrare in contatto – senza impegno – con un esperto. Nel caso decidessi poi di procedere, attraverso il link che ti ho fornito hai già diritto al 50% di sconto sul primo anno.
Grazie per averci scritto,
Carolina