Nel mese di Giugno ho inaugurato #calendarioprofessioni, un social corso sulla nostra pagina Facebook. Il mese era dedicato alla figura del Wedding Planner. Suggerimenti ed informazioni sulla libera professione del Wedding Planner.

Quella che stai per leggere è la raccolta completa delle 20 pillole pubblicate negli scorsi giorni.

Ci siamo? Andiamo!

 

#1

Secondo la Camera di Commercio di Milano il “wedding planner” o “W.P.” è “una figura professionale, non imprenditoriale, che presta alle coppie in procinto di sposarsi qualche genere di consulenza rispetto all’organizzazione dell’evento nuziale.

Il “W.P.” è intermediario tra gli sposi e alcuni fornitori (es. fioraio, fotografo, grafico etc.)”.
(Camera di Commercio di Milano – R.E.A. aggiornamento del 19 febbraio 2007).

Un “W.P” che si occupa solo di mera consulenza in relazione all’organizzazione dell’evento nuziale e che funge da intermediario senza compenso tra i fornitori terzi e le coppie in procinto di sposarsi, rientra tra quelle che si chiamano figure professionali che non richiedono iscrizione in camera di commercio e iscrizione gestione commercianti Inps.

 

#2

C’è un secondo modo di svolgere l’attività di “W.P.” : organizzare un matrimonio dalla a alla z utilizzando come fornitori i propri partners(fioristi – fotografi -catering – etc).

Secondo questo tipo di schema, il “W.P.” oltre al compenso per l’organizzazione del matrimonio che richiede a marito e moglie, chiede anche una provvigione ai propri partners, in qualità di procacciatore d’affari.

Svolgendo l’attività secondo questa modalità decade l’idea del mero consulente e subentra l’idea dell’agenzia di affari. Altro inquadramento fiscale, iter burocratico e codice ateco.

 

#3

Quando un W.P. opta per un inquadramento fiscale da ‘libero professionista‘:

  • Per aprire la P.iva occorre innanzitutto stabilire il codice Ateco da attribuire all’attività da svolgere.
  • In secondo luogo occorre compilare autonomamente e portare in Agenzia delle Entrate, o far compilare e spedire telematicamente attraverso un intermediario abilitato il Modello AA9.
  • In terzo luogo ci si iscrive autonomamente o sempre attraverso un intermediario abilitato alla gestione separata dell’Inps che prevede il pagamento dei contributi previdenziali solo in sede di dichiarazione dei redditi e in relazione al reddito dichiarato.

Una volta ritornate le ricevute di attribuzione della P.iva e dell’iscrizione alla gestione separata INPS, il W.P. è a tutti gli effetti attivo e può iniziare a svolgere il proprio business.

 

#4

Quando un W.P. opta per l’inquadramento “agenzia di affari”, può procedere ad aprire la Piva secondo questo iter:

  • Per aprire la Piva occorre innanzitutto stabilire il codice Ateco da attribuire all’attività da svolgere.
  • In secondo luogo occorre compilare autonomamente e portare in Agenzia delle Entrate, o far compilare e spedire telematicamente attraverso un intermediario abilitato il Modello AA9 e aprire un indirizzo mail PEC (posta elettronica certificata).
  • In terzo luogo occorre compilare, autonomamente, o attraverso un intermediario abilitato, il mod. SCIA da inviare telematicamente presso il Comune di residenza.
  • Ottenuta l’autorizzazione a procedere da parte del Comune, occorre recarsi da un intermediario abilitato obbligatoriamente per l’iscrizione dell’attività in Camera di Commercio ed in Inps – gestione commercianti – attraverso la procedura chiamata “Comunica”.

Una volta ritornate la ricevuta di Comunica, l’agenzia di affari a tutti gli effetti è attiva e può iniziare il proprio business.

 

#5

Il W.P., libero professionista o agenzia di affari, non ha obbligo di iscrizione ad alcun albo e conseguentemente non ha obbligo di polizza RC a tutela di eventuali rischi civili arrecati a terzi.

Resta inteso che, nonostante l’assenza di obbligo, è molto importante per un W.P. attivare una polizza RC. Tutela il W.P. nel caso di problemi con le consulenze o le organizzazioni di matrimoni dei propri clienti.

Le polizze RC sono deducibili per i W.P.!

 

#6

  • le spese per prestazioni di lavoro dipendente e le spese per le prestazioni di collaborazione (stipendi, contributi, ecc.);
  • le spese per le prestazioni per i compensi corrisposti a terzi professionistit e spese direttamente afferenti l’attività esercitata (parcelle del commercialista, spese legali sostenute per cause intentate, spese per servizi corrisposti ad altri professionisti);

sono tutte ‪#‎spesededucibili che concorrono ad abbattere il reddito del W.P. e quindi anche a ridurre le ‪#‎imposte e i ‪#‎contributiprevidenziali!

 

#7

Consigli pratici per quanto riguarda i seguenti costi:

  • i consumi di energia elettrica: possono dedursi tutti i costi derivanti dall’ acquisizione dei servizi di energia elettrica nell’ esercizio dell’attività ordinaria dell’impresa;
  • i consumi di carburante, lubrificante e simili per le autovetture: se nell’ ambito della tua attività utilizzi un’autovettura potrebbe essere conveniente dedurre le spese relative al carburante. L’acquisto del carburante deve essere documentato tramite la scheda carburante, un apposito modulo fiscale che va compilato al fine di consentire la detrazione del costo.
  • i consumi per i servizi telefonici fissi e mobili, ivi compresi gli abbonamenti per la connessione internet ADSL sono deducibili.

 

#8

Un W.P. in trasferta …

  • le spese per le prestazioni alberghiere e per la somministrazione di alimenti e bevande in pubblici esercizi;
  • le spese per la partecipazione a convegni, congressi, corsi di aggiornamento professionale, videoconferenze, webinar e simili (stiamo parlando ovviamente dei costi che sono strumentali all’attività stessa);
  • le spese di viaggio e di soggiorno per la partecipazione alle iniziative (tecnicamente stiamo proprio parlando delle spese di rappresentanza, vale a dire di tutte quelle spese sostenute per recarsi dai clienti o a corsi, convegni e simili);

sono deducibili e quindi volte all’abbattimento del ‪#‎reddito e alla conseguente riduzione delle ‪#‎imposte e dei ‪#‎contributiprevidenziali!

 

#9

le spese di pubblicità e di propaganda sono quelle sostenute per ottenere incrementi delle vendite.

In particolare le spese di pubblicità sono quelle spese preordinate alla diffusione del nome e dell’immagine dei prodotto o dei servizi presso il pubblico di riferimento.

Le spese di propaganda sono invece quelle spese sostenute per divulgare determinate caratteristiche e qualità del prodotto o del servizio.

Le stesse possono essere dedotte e concorrere all’abbattimento del‪ #‎reddito e delle ‪#‎imposte e ‪#‎contributiprevidenziali!

 

#10 #11

‪#‎modelloaa9 per apertura piva W.P. in regime di libero professionista!

MODELLOAA9

‪#‎modelloaa7 per apertura piva W.P. in regime diverso da persone fisiche (srl srls sas snc)!

MODELLOAA7

 

#12

Per aprire piva W.P. in regime di libero professionista, occorre poi aprire la gestione Inps separata.

I contributi previdenziali si pagano solo in sede di dichiarazione dei redditi e sul reddito cioè: fatturato – costi.

Non ci sono scadenze fisse di versamenti Inps durante l’anno.

Istruzioni per aprire in autonomia la gestione Inps separata

 

#13

E’ possibile svolgere l’attività di W.P. anche secondo il regime dell’agenzia di affari.

Questo regime prevede l’obbligo di invio in Comune del modulo Scia. Una volta inviata la pratica di Scia occorre attendere il silenzio assenso di 30 giorni.

MODULO SCIA COMUNE DI MILANO

 

#14

Sia le agenzie di affari che i W.P. Liberi professionisti possono adottare tre regimi fiscali differenti:

regime forfettario = regime agevolato;
regime semplificato;
regime ordinario.

Inoltre possono costituirsi in società ‪‎srl o società di persone ‪snc e ‪sas adottando il regime fiscale ‪#semplificato o ‪‎ordinario!

 

#15

Ogni anno il 16 giugno si versano le imposte (saldo anno precedente + I* acconto anno in corso).

Questa scadenza vale sia per i ‪#‎liberiprofessionisti che per le‪#‎agenziediaffari! Ogni anno è’ possibile che tale scadenza venga posticipata alla prima settimana di luglio.

 

#16

Oltre ai problemi o dubbi di natura fiscale, contabile e amministrativa, potrai incappare anche in difficoltà di tipo organizzativo, psicologico, mentale….

Il lavoro di W.P. è un lavoro duro e di grande precisione e impegno. Per questo mi sento di consigliarti questo link dove poter trovare risposta alle richieste di supporto concrete.

Dacci un occhio 😉 ALICEWEDDINGPLANNER

 

#17

Un W.P. può portare in deduzione i costi di trasferta: benzina – pedaggi – parcheggi – albergo – pranzo e cena.

Nel caso il W.P. intenda rifatturare questi importi al cliente, occorre indicarli in una voce a parte distinta rispetto all’importo per la consulenza. Questa voce se riferita ad un elenco dettagliato dei costi con pezze giustificative NON sarà imponibile iva e ritenuta.

La dicitura da apporre sarà la seguente:

“op. es. iva ex art. 15 dpr 633 1972”

 

#18

Attraverso un contratto di comodato d’uso gratuito puoi cedere l’utilizzo di auto o moto da Codice Fiscale a Partita Iva e quindi dedurne i costi.

Trovi tutto spiegato chiaramente in questo mio articolo!

 

 

#19

costi deducibili per i W.P. fronte studio o casa utilizzata come studio/ufficio.

Inizialmente per non caricare l’attività di troppi costi, alle prime armi si opterà per utilizzare la propria casa come studio. Si tratterà quindi di un utilizzo degli spazi promiscuo.

Se si tratta di appartamento di proprietà occorrerà redigere un contratto di comodato d’uso di beni mobili in cui si riconoscerà una porzione di immobile come studio. Occorrerà nel corpo del contratto indicare precisamente lo spazio dedicato a studio.

Anche in questo caso per far si che abbia valore legale e fiscale occorre far apporre in posta il timbro “data certa” al valore di 60 cent.

Una volta registrato il contratto le spese di casa (bollette luce, gas, internet e spese condominiali) saranno deducibili nella misura dello spazio imputato ad ufficio.

 

#20

potete acquistare un abito (vale sia per donne che uomini) e potete dedurne il costo come spesa di rappresentanza.

Va da sè che i costi degli abiti da dedurre devono rimanere in una corretta proporzione con il Vostro fatturato annuo. Per esempio se fatturate 50.000 euro annui è possibile dedurre fino a ca. 2.500 euro.
Direi quindi di aggirarVi su una percentuale del 5%.

 

Questa era l’ultima pillola!

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