Libera professione, di cosa si tratta?
Il libero professionista è un lavoratore che svolge un’attività economica, a favore di terzi, volta alla prestazione di servizi mediante lavoro intellettuale. L’attività svolta da tale soggetto è detta libera professione. L’etimologia della parola professionista deriva da “professare” cioè essere fedele a degli statuti ordinistici o regolamentanti una attività, che un tempo poteva anche essere artigianale od artistica.
I liberi professionisti, per poter esercitare la loro attività devono necessariamente possedere requisiti previsti dalla legge, che varia da Stato a Stato. Generalmente devono essere iscritti agli albi professionali quando questi esistono; può anche accadere talvolta che il requisito di iscrizione a tale albo sia non obbligatorio, in questo caso nulla vieta loro di iscriversi ad un’associazione di categoria.
Il libero professionista è, per definizione, un lavoratore autonomo dotato di partita IVA che esercita una professione intellettuale, è altrettanto vero che molte professioni intellettuali, anche quelle per cui sia obbligatoria l’iscrizione ad un albo, sono pure esercitate sotto forma di lavoro subordinato: medico, giornalista, veterinario, farmacista, ingegnere, architetto e (in alcune nazioni) anche avvocato, sono esempi di professioni (regolamentate) svolte anche come dipendenti per un datore di lavoro. In questi casi è errato parlare di liberi professionisti.
Per svolgere la gran parte delle libere professioni non è generalmente richiesta l’iscrizione ad un albo professionale, ad eccezione delle ipotesi previste dalla legge. Infatti, le cosiddette “attività riservate” a soggetti iscritti in albi o collegi sono precisamente indicate dalle norme e costituiscono un elenco limitato rispetto al vasto campo di servizi professionali centrati sull’apporto intellettuale.
Il libero professionista in Italia
Il professionista in Italia (a differenza che altrove) è ben distinto dagli altri operatori economici e quindi, ad esempio, non è assoggettabile alla disciplina del fallimento. Occorre inoltre presentare all’Agenzia delle Entrate della propria provincia di residenza o di esercizio della professione la richiesta di attribuzione della partita IVA tramite la quale si verrà identificati per le procedure amministrative. Il libero professionista, a fronte del percepimento di una parcella come compenso per la sua prestazione, emette fattura ai propri clienti per i servizi erogati, come tutti i lavoratori autonomi.
Salvo le eccezioni stabilite dalla legge, l’esercizio della libera professione non è generalmente precluso a chi sia lavoratore dipendente. Invece, in alcune situazioni il lavoratore può svolgere contemporaneamente la professione sia come dipendente che come libero professionista: il classico caso è quello di quei medici che prestano servizio presso strutture pubbliche e che svolgono anche attività libero professionale, in gergo “da privato”. Oppure vi è anche il caso in cui un soggetto svolga un’attività lavorativa (regolamentata o meno) da dipendente e nello stesso tempo eserciti la libera professione: ad esempio i numerosi insegnanti (privati o pubblici) che poi hanno anche una loro attività consulenziale.
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