Mentre aggiorno la mia agenda con gli appuntamenti con i nuovi clienti post ferie mi cade l’occhio sull’incontro che avrò tra pochi giorni con la mia amica Lucrezia.
Lucre è una forza della natura oltre ad essere una professionista d’eccellenza.
Sta per compiere il grande passo… cioè sta per diventare una libera professionista autonoma! Per questo abbiamo organizzato un aperitivo! Un modo informale per discutere di argomenti “noiosi” ed a volte ostici.
Ho già preparato un approfondimento di natura contabile e previdenziale da condividere con Lucrezia, però mi sono accorta di non avere grandi nozioni in merito alla figura “counsellor”… decido quindi di farmi una cultura in merito visto anche le innumerevoli richieste di contatto che mi stanno arrivando.
Di seguito una mini guida sulla figura e l’attività del counsellor e su come aprire partita iva se ci si vuole mettere in proprio!
Chi è il Counsellor?
Il Counsellor è un professionista che, avendo completato uno specifico percorso di formazione di almeno 1500 ore, in possesso del diploma abilitante ed iscritto a relativa associazione professionale, è in grado di fornire consulenze di aiuto in merito a:
- specifici problemi di ordine personale o professionale; difficoltà nel prendere decisioni;
- orientamento nelle scelte di vita; supporto nelle difficili fasi che si susseguono durante il ciclo di vita;
- gestione delle relazioni interpersonali;
- gestione della relazione con se stessi;
- sviluppo delle risorse e potenzialità; promozione e sviluppo della consapevolezza personale;
- gestione di emozioni, pensieri, percezioni e conflitti interni e/o esterni.
Il Counsellor lavora con clienti individuali, coppie, famiglie, gruppi e organizzazioni. E’ un operatore d’aiuto per le tematiche che hanno a che fare con relazioni umane, da quelle professionali a quelle interpersonali, fino a quelle con se stessi.
Le competenze e le caratteristiche del Counsellor
Le competenze specifiche che definiscono la figura professionale del Counsellor sono:
- GESTIONE DELLA RELAZIONE – Il lavoro del counsellor inizia attraverso una fase di accoglienza, nella quale cerca di comprendere la domanda precisa del cliente, il suo contesto di riferimento e la sua motivazione all’essere aiutato, al fine di impostare un piano di intervento efficace e coerente.
- ANALISI DEL PROBLEMA – Il counsellor è in grado di condurre una serie di interventi finalizzati all’esplorazione, alla chiarificazione e alla comprensione delle situazioni problematiche; è in grado di comprendere i motivi del disagio e la situazione problematica portata dal cliente
- Il counsellor è in grado di progettare un intervento specifico, sulla base di quelle che sono le esigenze del cliente. Questo comporta una capacità di riconoscere la situazione problematica, individuare gli obiettivi e gli strumenti operativi con i quali è possibile stabilire una strategia di intervento. Un altro aspetto fondamentale, quindi, è la capacita di una visione prospettica del counsellor in merito al processo consulenziale.
- Il counsellor interviene, ove necessario, sugli aspetti cognitivi e comportamentali del cliente anche attraverso delle attività specifiche educative e di addestramento. Il counsellor è in grado di intervenire con abilità formative ed informative specifiche sugli aspetti relativi alle situazioni problematiche presentate. Il counsellor, ad esempio, è in grado di attuare interventi finalizzati allo sviluppo delle abilità di “problem solving”, “decision making” e “social skills” del cliente, ovvero sulle sue capacità di risoluzione dei problemi, in merito alla presa di decisioni e alle abilità sociali di comunicazione con gli altri. Il counsellor non si sostituisce al cliente ma è un professionista che lo aiuta nello sviluppo delle proprie risorse ed abilità.
- L’intervento sulla motivazione mira a creare una relazione di collaborazione tra il professionista e il suo cliente per rendere efficaci i risultati dell’intervento. Ciò è particolarmente importante nelle situazioni di consulenza nelle quali si riconosce un “committente” ed un “destinatario”, ad esempio un responsabile del personale che commissiona un intervento di counselling su un’equipe di lavoro. Inoltre, il counsellor è in grado di utilizzare abilità di sostegno e mobilitazione delle risorse nel cliente durante tutto il processo della consulenza. Questo è un aspetto fondamentale in quanto, nello spirito del counselling, tutto il lavoro è finalizzato ad aiutare il cliente ad aiutarsi, quindi ad essere “parte attiva” del processo.
- MONITORAGGIO DEL PROCESSO – Il counsellor è in grado di controllare e monitorare l’intervento di counselling che parte dall’analisi della domanda iniziale, dalla valutazione nel corso dell’intervento e dalla verifica a distanza. Il counsellor è attento alla valutazione del processo e alla verifica dell’effetto nel senso di assicurarsi che il suo lavoro vada in una direzione congrua alle richieste del cliente.
NB
Il COUNSELLOR:
- è in grado di riconoscere situazioni problematiche che necessitano di un aiuto di ordine specialistico medico, psichiatrico o psicologico.
- esercita la sua professione in modo autonomo oppure in collaborazione con altre figure professionali di aiuto ove il cliente sia inserito in programmi di sviluppo, terapeutici o di riabilitazione psicosociale.
- concorre direttamente all’aggiornamento relativo al proprio profilo professionale.
- svolge la sua attività in autonomia o in strutture pubbliche o private in regime di dipendenza o libero professionale.
- utilizza competenze relazionali nello specifico dell’esercizio della sua professione.
Gli aspetti fiscali della professione di Counsellor
Il counselling è un’attività che viene esercitata in modo professionale tenuto conto anche delle norme previste dalla legge n. 4 del 14.01.2013, che disciplina le professioni che non sono organizzate in ordini e collegi.
Per poter svolgere attività di counselling in modalità autonoma è d’obbligo aprire partita iva.
Vedi di seguito l’iter per poter provvedere all’apertura della partita iva.
Per quanto attiene al codice attività da indicare in riferimento all’attività di counselling il codice corretto è il 88.99.00 che fa riferimento alle altre attività di assistenza sociale non residenziale classificate altrove.
Non esistendo un ordine né un albo dei counsellor non esiste nemmeno una cassa previdenziale dedicata. Trattandosi quindi di un’attività di libera professione che si svolge in regime di non impresa (pertanto i counsellor non sono iscritti in camera di commercio), la cassa previdenziale di riferimento è l’Inps, nello specifico la gestione separata Inps (aliquota contributiva pari al 26% sul reddito imponibile da versare in sede di dichiarazione dei redditi).
Salve, buongiorno. Volevo chiederLe:sono un counselor, mediatore familiare e facilitatore mindfulness…mio marito ha un appartamento libero di sua proprietà, per offrirmi un contratto in comodato d uso gratuito deve inserire all’interno di esso l attività che vado a svolgere o non c è bisogno?
La ringrazio anticipatamente
Ada
Ciao Ada e scusa se rispondo solo ora.
Per quanto riguarda la tua domanda l’attività NON deve essere inserita ma il comodato va fatto ex norma.
Spero di esserti stata utile.
Carolina
Grazie Carolina, ne approfitto per porti un altra domanda.
La destinazione d uso nn deve essere fatta, giusto? Anche perché diversamente non potrà essere effettuata in quanto è categoria 4
Grazie