Sempre più frequentemente ricevo richieste di consulenza in merito alla neo figura professionale del Traver Designer: in moltissimi mi chiedono che tipo di inquadramento fiscale devono applicare, se esiste un codice Ateco dedicato alla specifica attività o ancora se è obbligatorio iscriversi ad un’associazione di categoria.

A dire il vero, alle prime richieste di informazioni, io stessa non ero ben preparata! Non conoscevo a fondo questa nuova professione e tanto meno le specifiche per la gestione contabile, fiscale e o previdenziale. Così, dopo qualche studio e approfondite ricerche, ho creato una mini guida che possa aiutare tutti coloro che vogliono approcciare a questo lavoro e intraprendere questa carriera!

 

Chi è il Travel Designer e di cosa si occupa

Il travel designer (letteralmente designer di viaggio) non è un agente di viaggio né un operatore turistico. Come prima cosa è necessario quindi definire cosa NON fa: non vende viaggi!

Il Travel Designer è una nuova figura professionale che mira ad assecondare i recenti cambiamenti avvenuti nel mercato del turismo e le nuove esigenze dei clienti, che sono sempre più turisti, anche se occasionali. Offre in modo tecnico e sartoriale la sua consulenza per trovare l’offerta di viaggio più conveniente, creando un itinerario su misura dei gusti del cliente ed evitando spiacevoli sorprese.

E’ prima di tutto un viaggiatore, ma è anche un consulente. Il suo lavoro è organizzare viaggi per altri, ma non sarebbe possibile senza aver prima viaggiato e conosciuto i luoghi in prima persona.

Completano la figura del travel designer le immancabili competenze tecniche legate al mondo del turismo: problematiche inerenti ai vettori aerei e tutele legali da offrire al cliente.

Per poter diventare “travel designer” curiosità e voglia di viaggiare sono di certo requisiti base. A questi si aggiungono la conoscenza approfondita delle lingue straniere, della storia e dell’architettura. Importante anche la gestione del marketing ed entertainment oltre che un buon utilizzo di pc (pacchetti e programmi dedicati) e della macchina fotografica (molti travel designers hanno frequentato corsi base di fotografia).

Le mansioni del Travel Designer

Il Travel Designer, come detto, si occupa soprattutto di scoprire luoghi e servizi relativi all’ambito del turismo e, nello specifico, si occupa delle seguenti mansioni:

  • ricerca di laboratorio (prima selezione di città, strutture e servizi);
  • ricerca esplorativa (entra in contatto con le strutture ed i nativi della zona selezionata e sperimenta in prima persona il viaggio che sta proponendo);
  • conoscenza approfondita delle nuove tendenze in fatto di viaggi e di mercato del turismo;
  • gestione continua dei rapporti con le strutture, i vettori aerei e le compagnie assicurative;
  • gestione e cura dei propri canali social e del proprio sito per mantenere alto l’engagement con gli utenti;
  • gestione e aggiornamento costante del canale “youtube” dove caricare i video dei propri viaggi (travel blog);
  • collaborazione con altri professionisti del settore per fornire un’offerta sempre più esclusiva e specializzata.

 

L’inquadramento fiscale del Travel Designer

Secondo la stessa Camera di Commercio di Milano il “Travel Designer” o “T.D.” è una figura professionale, non imprenditoriale, che presta un  qualche genere di consulenza rispetto all’organizzazione dell’evento viaggio

L’attività di consulenza da parte del ““T.D.”” rientra quindi nell’ambito delle figure professionali.

Trattandosi quindi di una figura professionale si può aprire partita iva senza obbligo di iscrizione  in Camera di Commercio, ma attivando solo l’ “iva” in Agenzia delle Entrate.

Per quanto concerne la sfera previdenziale, rientrando nella categoria della figura professionale, è possibile iscriversi alla sola “gestione separata” INPS che permette di versare i contributi solo ed esclusivamente in sede di dichiarazione dei redditi sulla base del reddito imponibile.

Con questo tipo di inquadramento il “T.D.” risparmia notevolmente in termini   finanziari:

 

Non vi è iscrizione in Camera di Commercio con un risparmio di                            Euro 88,00 annue.

Non vi è iscrizione Inps Gestione Commercianti/Artigiani con un risparmio di         Euro 3.200, 00 annue.

Non vi è invio di Scia (agenzia di affari) con un risparmio di circa                            Euro 500, 00 “una tantum”.

 

Una volta optato per l’inquadramento professionale, il Travel Designer può procedere ad aprire partita iva presso Agenzia l’ delle Entrate.

Il codice Ateco destinato ai “Travel Designer” da indicare per l’ottenimento della partita iva ‘è il 74.10.90 cioè “Altre attività di design”.

Ad ottenimento delle ricevute di attribuzione di partita iva e di iscrizione alla gestione separata,  il “T.D.” è a tutti gli effetti attivo e può iniziare a svolgere il proprio business!

Scarica ora la Guida Travel Design!

Sei interessato ad aprire partiva iva come travel designer? Rivolgiti senza impegno ad un consulente del nostro partner contabile Fiscozen. Usa il form qui sotto 🙂

 

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