Oggi parliamo di come dedurre le spese di viaggio qualora intendessimo partecipare a corsi di orientamento o in caso di servizi personalizzati. Molti professionisti infatti, siano essi appartenenti al regime fiscale ordinario, ordinario semplificato o regime dei nuovi minimi 5%, hanno la necessità e in alcuni casi l’obbligo di partecipare a corsi e altri momenti di formazione. A tal proposito, con il Jobs Act, entra in gioco un’opportunità molto interessante: tutti i professionisti e ditte individuali inquadrati nei regimi sopra elencati hanno al possibilità di dedurre le spese di viaggio legate alla propria formazione.
Ma vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta e quali sono i vincoli che circoscrivono tale possibilità.
Corsi e servizi personalizzati: chi può dedurre le spese di viaggio
Come indicato dal Job Acts, dal 2017 tutti i lavoratori autonomi (non solo i professionisti iscritti al albi) possono dedurre le spese legate ai corsi e servizi personalizzati.
Con tali voci indichiamo ad esempio i servizi di orientamento e di ricerca impiego, i servizi di certificazione personalizzata oppure le attività a sostengo all’auto imprenditorialità. Coloro che intraprenderanno tali iniziative potranno dedurre le spese di viaggio fino ad un tetto massimo di Euro 5.000 annui.
Il tetto massimo di Euro 5.000 annui comprende anche le spese di trasferta (viaggio/alloggio e vitto) legate al corso e o servizio personalizzato.
Quali sono i costi che posso dedurre?
Oggi grazie al Job Acts è possibile portare in deduzione per intero i costi delle spese di trasferta collegate a corsi e servizi personalizzati fino ad un tetto massimo di Euro 5.000 annui.
Nello specifico è possibile dedurre le seguenti spese:
- i costi dei corsi e o servizi personalizzati (orientamento, ricerca impiego, certificazione personalizzata, auto imprenditorialità) sono deducibili per intero:
- le spese di viaggio (cioè relative allo spostamento effettuato per la frequenza del corso: biglietti aereo, nave, treno, taxi…) sono ugualmente deducibili per intero;
- le spese relative al soggiorno e alla somministrazione di alimenti e bevande non scontano più il doppio limite di deducibilità, quindi si possono interamente scaricare.
Il tutto, come già detto, entro un limite massimo di 5.000 euro annui.
Ricorda che…
Le spese devono essere però mirate a sbocchi occupazionali effettivamente esistenti e appropriati, in relazione alle condizioni del mercato del lavoro; i servizi devono poi essere erogati dagli organismi accreditati.