Ogni professionista ed azienda che volesse operare all’interno del mercato europeo potrebbe trovare utile conoscere cos’è la Partita Iva Comunitaria e a cosa serve. Difatti, da anni oramai si parla di globalizzazione e di mercati sempre più vasti, spesso esportati al di fuori dei confini nazionali. Ma da un punto di vista fiscale, come vengono gestite le operazioni in entrata ed in uscita con altri paesi europei?
Cos’è la partita iva comunitaria
La partita Iva comunitaria altro non è che la propria partita iva autorizzata dall’Agenzia delle Entrate ad operare con i paesi facenti parte dell’Unione Europea.
Attraverso la partita Iva comunitaria è quindi consentito al professionista o all’azienda di effettuare operazioni intracomunitarie (da qui, il nome – anche – di partita Iva intracomunitaria).
È bene sottolineare che non tutte le imprese già titolari di partita Iva acquisiscono di diritto la possibilità di intrattenere relazioni commerciali con paesi appartenenti all’Unione Europea: la partita Iva comunitaria deve necessariamente essere richiesta ed autorizzata dall’Agenzia delle Entrate attraverso l’iscrizione al registro VIES (VAT information exchange system).
Chi deve richiedere l’inclusione al registro VIES
Tutti i soggetti che esercitano attività d’impresa, arte o professione, all’interno del territorio dello Stato (o vi istituiscono stabile organizzazione) e che intrattengano rapporti economici con attività di altri paesi appartenenti all’Unione Europea, hanno l’obbligo di registrazione al VIES.
L’iscrizione al VIES può essere richiesta anche da soggetti non residenti, che presentano la dichiarazione per l’identificazione diretta ai fini Iva (modello ANR). La norma prevede da ultimo, che la domanda di iscrizione al VIES possa essere presentata anche dai soggetti che si identificano attraverso la nomina di un rappresentante fiscale.
Quando e come richiedere la partita iva comunitaria
Come detto, la normale richiesta di apertura della partita Iva non prevede il diritto di esercitare rapporti economici con stati membri dell’UE; tale titolarità è data solamente dalla richiesta formale di iscrizione della partita Iva al registro Vies.
L’iscrizione al Vies può avvenire contestualmente al momento della richiesta di attribuzione della partita Iva stessa, sia in un secondo momento in via telematica, in modalità diretta o tramite i soggetti incaricati di cui ai commi 2-bis e 3 dell’articolo 3 del Dpr 322/1998.
“I soggetti incaricati della trasmissione telematica hanno l’obbligo di consegnare al dichiarante copia della ricevuta rilasciata dall’Agenzia. La presentazione telematica diretta è consentita anche ai soggetti non residenti identificati direttamente ai fini Iva.”
La presentazione telematica diretta è ugualmente concessa ai soggetti non residenti identificati direttamente ai fini Iva.”
Come cancellarsi dal Vies
La cancellazione dal Vies, rinunciando di fatto ad intrattenere rapporti commerciali all’interno dell’unione europea, avviene con le stesse modalità previste per l’inclusione al registro; la revoca dell’opzione può essere effettuata esclusivamente attraverso i servizi telematici.
Con le stesse modalità previste per l’inclusione nel Vies, va comunicata la volontà di non essere più inclusi nell’archivio perché non si ha più intenzione di effettuare operazioni intracomunitarie.
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